“Alsace Rocks! In Tour”, il ritmo è quello giusto, il coinvolgimento è rock! 

Tra le bollicine dei Crémant, l’intensità dei Gewurztraminer, la tipicità dei Riesling e l’eleganza dei Pinot Noir, la musica di questi vini sprigiona modernità, disinvoltura, entusiasmo e determinazione. 

a cura di Stefania Raspa

“Alsace Rocks! In Tour” è un’iniziativa internazionale nata nel 2018, ideata e promossa dal Comité Interprofessionnel des Vins d’Alsace (CIVA), con l’obiettivo di approfondire la conoscenza e l’identità del territorio vitivinicolo alsaziano. La formula è quella di un tour itinerante che vuole rafforzare un legame commerciale tra l’Alsazia e il Paese ospitante. 

Il tour-evento, in collaborazione con la storica rivista “Civiltà del bere”, dopo aver debuttato lo scorso 31 marzo all’Enoluogo di Milano (enoteca di Civiltà del bere), ha segnato la sua seconda tappa in Italia il 19 maggio scorso a Parma, presso l’Osteria Virgilio, offrendo un banco d’assaggio riservato ai professionisti del settore, seguito da una masterclass guidata, per far conoscere e raccontare la straordinaria ricchezza e versatilità della produzione enologica alsaziana e il carattere autentico dei suoi vini.

“Quand le vin devient voyage”

Il viaggio alla scoperta delle eccellenze vitivinicole alsaziane è cominciato con una libera degustazione al banco d’assaggio: un’introduzione immersiva nelle diverse anime enologiche della regione. 

Il benvenuto delle quattro Cantine  – protagoniste anche della masterclass – si è offerto in quattro rispettive referenze, ognuna con una sfumatura autentica e affascinante di un terroir unico:

Dalle delicate bollicine dei Crémant, all’equilibrio e alla finezza del Pinot Noir, passando per la vivace verticalità del Riesling e finendo con l’esuberanza del Gewurztraminer, questi calici hanno anticipato una sintesi delle molteplici interpretazioni stilistiche dei vini alsaziani.  

A fare da trait d’union tra la degustazione libera e l’approfondimento con la masterclass è una caratteristica da visualizzare e, in effetti, basta un rapido sguardo per riconoscere una bottiglia di un vino alsaziano. Sì, perché i vini di questa regione si raccontano anche grazie al loro contenitore: la tipica bottiglia – flûte d’Alsace – dalla forma slanciata, è obbligatoria per tutti i vini fermi.

Vini d’Alsazia: una musica contemporanea che arriva al cuore

La masterclass, condotta dal direttore di “Civiltà del bere” Alessandro Torcoli, è stata articolata in un percorso non solo di gusto ma anche e soprattutto di territorio e di paesaggi, elementi unici di un mosaico eccezionale.

Otto i vini in degustazione


CRÉMANT  D’ALSACE
Domaine Allimant-Laugner, AOC Crémant d’Alsace Brut (Pinot Blanc, Riesling, Pinot Gris), non millesimato, 12,40 % vol. , 15 mesi sui lieviti, terreno calcareo

Vincent Spannagel, Crémant d’Alsace, Brut Cuvée «Origine» (Auxerrois, Pinot Gris,   Pinot Noir), non millesimato, 12% vol. , 15 mesi sui lieviti, terreno granitico

I due Crémant trasmettono tutta l’esuberanza e le aspettative dell’inizio di un viaggio. Il primo, verticale, semplice e fresco, immediato e dalla delicata effervescenza, cede il passo al secondo Crémant che si fa più largo, anche per la presenza del Pinot Noir, e si fa apprezzare per le sfumature aromatiche e la pienezza della struttura.

PINOT NOIR

Domaine Allimant-Laugner, AOC Alsace Pinot Noir 2023, 12,65 % vol., terreno argillo- calcareo

Vins Justin Boxler, AOC Alsace Pinot Noir 2022 «Croisée des Chemins», 14,50 % vol., terreno granitico

Il viaggio continua sulla variante del Pinot Noir. Il primo, semplice e classico, fruttato e immediato, all’olfatto emerge il suo carattere varietale di viola, fiori delicati e piccoli frutti rossi; all’assaggio spicca l’acidità e la freschezza, torna la floralità, con un finale di bocca fresco e vinoso. La musica alza i toni con il secondo Pinot Noir: al naso il frutto diventa maturo e speziato, note vulcaniche fumé accompagnano al gusto un tannino morbido e ben integrato.

RIESLING D’ALSACE

Bott Frères, AOC Alsace Riesling 2022 «Réserve Personnelle», 12,92 % vol., terreno argillo-calcareo

Vincent Spannagel, AOC Alsace Riesling 2023 «Cuvée Réservée», 13 % vol., terreno argilloso

La nota comune dei due Riesling è il terreno argilloso, suoli pesanti e grassi: i vini che ne derivano hanno una struttura potente e non svaniscono facilmente. La presenza dell’argilla spiega la percezione del tannino, anche se si tratta di vini bianchi. 

Anche il primo Riesling, come il precedente Pinot Noir, è riconoscibile nel suo varietale: una combinazione di frutta bianca, albicocca, pesca, un tocco di idrocarburo e pietra focaia conferisce un pizzico di complessità. All’assaggio è secco, asciuga il palato, chiude fenolico, leggermente tannico, come la fine di un bastoncino di liquirizia, nota tipicamente alsaziana.

Il secondo ha più calore già all’olfatto, la frutta è diventata più matura, vira verso il tropicale; anche al palato la maggiore concentrazione del frutto contribuisce alla morbidezza del sapore, chiude leggermente ammandorlato. Quest’ultimo è da inquadrare in una vocazione dell’Alsazia di proporre anche Riesling più grassi e opulenti.

GEWURZTRAMINER

Bott Frères, AOC Alsace Gewurztraminer 2022 «Tradition», 14,66% vol., terreno limoso, argilloso-sabbioso. Affina sulle fecce fini per 7 mesi.

Vins Justin Boxler, AOC Alsace Grand Cru Wineck-Schlossberg Gewurztraminer 2018, 13,50% vol., terreno granitico. Matura sui lieviti per quasi un anno in botti di rovere secolari.

Entrambi di un giallo intenso con leggeri riflessi dorati. Il primo si presenta con la sua carta di identità, con tutto il bagaglio tipico del Gewurztraminer: una festa di aromi esotici che esalta il naso e delizia il palato; secco in bocca, il calore è la nota dominante. Il secondo sublima la frutta esotica in un’esplosione di litchi, frutto della passione, ananas, mango, uno stile fatto di dolcezze tendente all’abboccato.

Come in una composizione ben orchestrata, in cui le melodie dei vari strumenti concorrono alla piacevolezza dell’ascolto, così i vini degustati, dalle interpretazioni più classiche ai nuovi stili interpretativi, dalle evoluzioni più intriganti a quelli da invecchiamento, hanno articolato una musica eterogenea che raccoglie generi musicali diversi, una musica variegata, così come i vini d’Alsazia, in cui non c’è uno stile che prevale ma che, concertati insieme, danno vita ad una musica che arriva al cuore. 


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