Al via le Anteprime in tutta Italia

Tra anteprime e bilanci il mondo del vino è sempre in fermento. Il punto sugli ultimi eventi a pochi giorni dai blocchi di partenza.

Gennaio e febbraio aprono le danze delle anteprime 2023 del vino ed ecco che riparte la macchina organizzatrice, già ben oliata dalla voglia di rinascita degli eventi che nel 2022 hanno sfidato le precarie condizioni socio-economiche legate alla pandemia, agli aumenti dei prezzi delle materie prime, alle spinte inflazionistiche e al conflitto russo ucraino.

Si prospetta un 2023 all’insegna dei grandi eventi del vino. 

Il debutto è andato in scena il 14-15 gennaio con “Nebbiolo nel cuore” a Roma, a cui ha fatto eco dal 24 gennaio “Nebbiolo Prima 2023” ad Alba, seguito il 30-31 gennaio da “Grandi Langhe 2023″a Torino. 

Ci spostiamo un attimo a Verona ad “Amarone Opera Prima 2023” dove, il 4-5 febbraio, si celebra il millesimo 2018 del “re” dei vini della Valpolicella: riflettori puntati sulla fase finale della candidatura della tecnica dell’appassimento a Patrimonio Immateriale dell’Unesco. 

Dal Veneto scendiamo verso gli Appennini per arrivare in Toscana: qui, dal 11 al 17 febbraio si inaugura la “Settimana delle Anteprime di Toscana”, una vera kermesse enoica dedicata alle Denominazioni di Origine e alle Indicazioni Geografiche che rappresentano il 97% della produzione vitivinicola regionale. Quindi, via libera alle anteprime del Morellino di Scansano, del Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano, della Vernaccia, per finire con la II edizione de “L’Altra Toscana 2023” che vede protagonisti i vini delle 12 DOP e IGP, tra le quali Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi – solo per citarne alcune – rappresentativi di quei territori più “nascosti” ma che incuriosiscono sempre più gli appassionati e il mercato.

Questi sono solo alcuni degli eventi apripista di un 2023 che ha in calendario una ricchezza di manifestazioni, anche più piccole e territoriali, legate alle tipicità e alla regionalità del Bel Paese. 

Il 2022 aveva già registrato una evidente seppur timida ripresa degli eventi in presenza. Dopo due anni di stop forzato è tornato il Vinitaly che, anche se orfano di buyer asiatici e russi, ha registrato un record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi. Il Vinitaly del ritorno, della ripresa ha ribadito la centralità delle fiere nazionali, strumenti fondamentali per il supporto all’export, soprattutto per le piccole e medie imprese del comparto vino.

Anche gli altri eventi del 2022 si sono svolti con programmi ridotti – meno conferenze e convegni, meno masterclass – con calendari razionalizzati ma non per questo meno ricchi di entusiasmo e curiosità. Sono stati incentrati sul futuro del vino, ponendo attenzione alla sostenibilità, alle criticità che il comparto vitivinicolo si trova a fronteggiare a causa della congiuntura socioeconomica attuale. Non è mancato l’interesse alle potenzialità del consumatore, ad incontri business to consumer ma anche business to business, con il coinvolgimento degli addetti ai lavori e degli operatori internazionali.

Il vento dell’entusiasmo ha soffiato su tutti i mercati internazionali, tanto che il 2022 è stato un anno da record per il settore wine & spirits made in Italy, come osserva Federvini: l’export del vino italiano ha raggiunto gli otto miliardi di euro. Nonostante tutto, le previsioni degli organismi internazionali evidenziano un rallentamento della crescita per il 2023 che si apre già con i toni chiaro-scuri del rischio recessione. I continui aumenti dei costi delle materie prime – energia e vetro in primis – l’escalation dei prezzi alla produzione, il minor poter d’acquisto da parte dei consumatori, proiettano uno scenario di ombre ed incertezze che metteranno ulteriormente a dura prova il tessuto produttivo italiano e la fiducia dei consumatori.

a cura di Stefania Raspa, sommelier ed esperta di vino

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