Chianti Classico Collection a Napoli

Si è tenuta Lunedì 10 ottobre, a Napoli, presso il Palazzo Caracciolo, la “Chianti Classico Collection”, un’edizione riservata agli operatori del settore. 

Una kermesse di 35 produttori (le aziende del consorzio sono 435) in rappresentanza di un territorio composto da 70.000 ettari situati tra Firenze e Siena, di cui 10.000 vitati, il cui rapporto numerico è già indice di grande attenzione verso la biodiversità: gran parte della superfici è lasciata boschiva. 

Quello del Chianti Classico è uno dei consorzi più antichi (possiamo risalire fino al 1716 anno in cui il Granduca di Toscana Cosimo III delimitava i confini della zona di produzione). Per la “Squadra del Gallo nero” è essenziale la condivisione della cultura e del buon vino, fondamentale per mantenere uno standard produttivo alto e riconoscibile, dove le degustazioni sono all’ordine del giorno, un confronto creativo e migliorativo atto a non trascurare produzione e qualità delle cantine. 

Bisogna dirlo: l’unione fa la forza, un modello da seguire! Non a caso la parola “Chianti” è conosciuta in tutto il mondo. Il termine “Chianti” deriverebbe dal nome di una famiglia etrusca, i Clanti, o forse dal latino “clango”, che in italiano significa “Rumore di armi e trombe”.

Questa volta gli assaggi erano tutti per noi Napoletani!! Le versioni Annata, Riserva, e Gran Selezione sono state le protagoniste di questa giornata. Non sono mancati il “Vin Santo”, anche nella versione “Occhio di pernice” e gli assaggi di olio DOP.

È stato presentato il progetto delle UGA approvato lo scorso giugno dall’assemblea dei soci. Le Unità Geografiche Aggiuntive saranno n.11, potranno essere inserite in etichetta tra 3 anni circa e permetteranno al consumatore di conoscere la provenienza esatta delle uve.

Per un’intera giornata il Gallo Nero ha fatto da padrone di casa per quelli che con il vino ci stanno “a braccetto” ogni giorno. 

Lo stile inconfondibile del Chianti Classico non si è smentito: dalle sfumature rosso rubino alle versioni più aranciate, ha sfoggiato il suo carattere distintivo. 

Fragranze di frutti rossi maturi, in confettura o sotto spirito, arricchiti di erbette balsamiche e mentolate, con sbuffi di finocchietto selvatico e chiodo di garofano e cardamomo; e ancora,  tostature di caffè e cioccolato, rese eleganti da accenni di mineralità gessosa.  

Un bouquet variegato di grande equilibrio, forza, personalità, verticalità e pienezza, con proprietà di astringenza gentile e decisa, insomma quella di un rosso che sa conquistare soffermandosi a lungo nel palato, ritagliandosi un posto nella nostra memoria e sulle nostre tavole, anche in abbinamento ad un semplice “scarpariello” .

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